20 anni fa, per Natale, mia madre mi regalò la copia dell’immagine che vedete in evidenza in questo post e, da brava insegnante di storia dell’arte, me la spiegò. (grazie all’amica Nietta Lupi che ha postato questa immagine in questi giorni mi è tornata in mente…)

Si tratta di una miniatura tratta da un libro di preghiere francese di circa 500 anni fa (presumibilmente del 1450) che presenta una natività con un punto di vista insolito sia per il momento storico che raccontava che per quello in cui era stata realizzata.

Maria legge (alle donne è stato concesso di studiare molti secoli dopo la sua esistenza) e si riposa mentre Giuseppe coccola Gesù, probabilmente gli canta una ninna nanna per farlo addormentare.

Un’nimmagine attualissima a “casa mia” proprio in quel periodo com mio marito in congedo parentale per godersi il suo nuovo ruolo di padre ed io sempre intenta in mille questioni anche lavorative…

Un’immagine assolutamente rivoluzionaria per il 1450 forse anche a sottolineare la rivoluzionalità della storia che racconta ogni anno piena di amore incondizionato, adozione, assunzione di responsabiità e dedizione.

Sono proprio questi gli atteggiamenti che ogni anno – e per tutto l’anno – dovrebbero guidarci:

Amore incondizionato perché l’amore è l’unico tesoro che si moltiplica e si genera nella sua diffusione, è il motore delle relazoioni giuste, è la chiave per la trasformazione di ciascuna persona che può contagiare l’intera umanità.

Adozione quale atto supremo di amore, anche verso se stessi, ed accogliere nella propria vita quela di isseri che hanno bisogno di sentirsi avccolti. Adozione in senso lato, non solo di un figlio, e rivolta nei confronti di chi ci circonta perché così si trasforma in accoglienza.

Assunzione di responsabilità come consapevolezza cche ogni cosa dipende da noi perché possiamo essere artefici del cambiamento oppure rimanere egoisticamente concentrati su noi stessi. Dobbiamo imparare a farci carico delle situazioni (che non vuol dire affatto colpevolizzarsi) per viverle dal loro interno e trasformarle.

Dedizione perchè l’impegno non può essere occasionale ma richiede costanza e determinazione. Essere genitori significa dedicare la propria vita per sostenere quella che nasce e, allo stesso modo, dobbiamo rivendicare la maternità e la paternità di ogni nostra azione e prestare alle azioni la stessa dedizione genitoriale.

Auguro a me, alla mia famiglia e a tutte le donne e gli uomini che hanno la pazienza di leggermi una vita di amore incondizionato, adozione, assunzione di responsabiità e dedizione.