Mentre il parlamento approva, finalmente, una legge sulla parità salariale confermando uno dei capisaldi del diritto costituzionale italiano alcune Pubbliche Amministrazioni continuano ad ignorare le leggi dello Stato.
Mi spiace costatare che ancora una volta, nella qualità di Consigliera di Parità per la Regione Marche, sono costretta ad intervenire sulla composizione delle Giunte che non rispettano l’equilibrio di genere.
Dopo gli esiti delle amministrative del 3 e 4 ottobre sono 6 i Comuni a non essere in regola ossia: Arquata del Tronto (AP), Force (AP), Montegallo (AP), Monte San Pietrangeli (FM), Petritoli (FM) e Mercatino Conca (PU) avendo nominato nelle Giunte solo uomini (ma se fossero state solo donne il problema si sarebbe posto ugualmente).
Da diversi anni scrivo tempestivamente a Sindache e Sindaci appena nominate/i ricordando gli obblighi di legge ma, quest’anno, ho voluto fare di più: ho rintracciato tutte le candidate e i candidati al governo dei Comuni che andavano al rinnovo ed ho inviato, anche tramite media, una lettera aperta per ricordare le tematiche di genere andando oltre il basilare rispetto delle regole.
A questa mia esortazione hanno risposto solo 5 candidati (tutti uomini) di cui solo 2 successivamente eletti alla carica di Sindaco e che, nella nomina delle Giunte, hanno rispettato l’impegno assunto.
Oggi, dalla PEC della Regione, partono le comunicazioni dell’apertura delle sei procedure di RIMOZIONE di DISCRIMINAZIONE COLLETTIVA ai sensi dell’art. 37 del DLgs. 198/2006 fissando il termine del 15 novembre per riscontrare con un impegno/percorso di rimozione da concludere improrogabilmente entro il 30 novembre 2021.
Qui l’appello dell’8 settembre a candidate e candidati
Qui la lettera del 5 ottobre a Sindache e Sindaci elette/i
Paola, è incredibile il lavoro che fai!!!! GRAZIE
Brava Paola. Insisti!!
Ritengo che la sua azione non sia misurata. i Comuni sui quali intende proporre la rimozione sono stati duramente colpiti dal sisma e hanno elaborato giunte sulla scorta delle capacità dei singoli, indipendentemente dal genere. Non credo stia svolgendo il suo lavoro al meglio intralciando un percorso di ricostruzione duro e lungo come quello che stanno e dovranno affrontare i Sindaci neoeletti. Quindi seguendo il suo ragionamento non si deve tener conto della competenza del singolo ma l’importante è garantire la parità, si cosa non si sa bene, forse della stessa inefficienza (siano tutti uomini o tutte donne). Davvero complimenti
Non posso scegliere se intervenire oppure no, come pubblico ufficiale ho l’obbligo ad intervenire.
Quale Consigliera di Parità Regionale ho la possibilità di scegliere un percorso conciliativo al diretto ricorso al TAR ed è questo che ho proposto sia nella mia nota preventiva il 4 ottobre che nella mia nota inviata ieri.
Alcuni sindaci li ho anche contattati informalmente….
Il problema reale è l’gnoranza in materia intesa sia come la non conosvcenza della normativa dello Stato che nel non rispondere ad una istituzione – evidentemente scomoda – che manda una PEC.
Resto in attesa di contatti da parte dei sindaci come in passato è accaduto per elaborare insieme una strategia d’intervento conciliativa.