Quale destino per le donne all’alba di un nuovo anno che si presenta già compromesso?

Per quanto alle prospettive lavorative ed economiche c’è poco da sperare sia per le donne che per gli uomini con la certezza che la pandemia continuerà a penalizzare le donne che, se lavorano, continuano a fatre le equilibriste.

Per quanto alle scene politiche stiamo sperimentando il peggio: a Roma le ministre escono da un governo senza diritto di parola, sottomesse al leader del loro partito come fossero pedine (eppure una è sempre agguerritissima e l’altra era la ministra alle pari opportunità) e continuo a domandarmi se, in caso di ministri, sarebbe accaduto lo stesso. Nella mia regione, poi, una sola assessora in giunta che supporta campagne maschiliste del governo regionale…

In questi giorni, poi, si è parlato dell’etichetta sessita di una ditta di jeans che – per fortuna – si è resa conto dell’errore e ha ritirato l’etichetta che recitava give it to your woman ossia dalli alla tua donna (ne parla qui la Repubblica).

Non si tratta, però, di una novità perchè un’etichetta analoga era stata già segnalata, anche da me, già a febbraio 2015 sollevando un discreto polverone e, anche, delle polemiche.

in questo caso la mia preoccupazione è per l’immagine e le prospettive che restituiamo e il condizionamento, in negativo, che si esercita sulle nove generazioni.ù

Se poi guardiamo le proposte di legge che sono ferme in parlamento il panorama continua ad essere tristemente lo stesso, sempre poco attento al genere e alle differenze che, ricordo, dovrebbero essere sempre lette come elementi di ricchezza e, per questo, valorizzate.

Un esempio tra tutti è il preannunciato bonus per i cargiver familiari (persone che a titolo gratuito accudiscono un familiare disabile con diritto di accompagno) che, nella proposta, prevede il contributo solo per le madri quali addette a tali attività di cura…

Perchè ne scrivo oggi?

Perchè il 15 gennaio è il mio capodanno da quando, 21 anni fa, riflettevo sul mio destino inevitabilmente concentrata su me stessa anche se il mio agire è sempre stato verso il mondo.

Da tempo rifletto sul futuro concentrandomi sull’oggi per realizzare una società in cui i diritti sono uguali e la diversità è un valore.