Chi sono, chi siamo veramente…

Questa domanda dovremmo farcela veramente per capire nel profondo chi siamo e da dove veniamo e, molto spesso, è una domanda che non possiamo porci da sole, abbiamo bisogno di un aiuto, di qualcuno che tiri fuori quello che siamo veramente.

Tra le splendide donne di Rete al Femminile Ascoli Piceno c’è una grande energia che si accresce di giorno in giorno grazie ad uno scambio di prestazioni ed attività tra di noi.

In particolare abbiamo accolto la proposta di Barbara Di Cretico che dice “Non penso a me stessa come fotografa. penso a me come a qualcuno che usa la macchina fotografica per raccontare”

Chi conosce Barbara sa che la sua fotografia si nutre sempre dell’elemento umano e che, chiunque sia il soggetto, ad ispirarla è la sua storia.

Barbara ci ha chiesto di sperimentarci, di lasciarci fotografare e, nel contempo, raccontarci.

Ci ha chiesto di portare il nostro dolore originario e di raccontarlo davanti alla sua macchia fotografica, nel suo studio.

Barbara nel presentare questo progetto parla di donne coraggiose…io non sono stata coraggiosa perché lei mi ha messa a mio agio, mi ha fatto mettere a nudo, mi sono raccontata e ho scoperto che quello che ritenevo fosse il mio dolore è, in realtà, la mia forza e ne sono diventata consapevole-

Sono uscita da quello studio riaffacciandomi al mondo con una consapevolezza in più e con una forza interiore che avevo dimenticata.

Tanti scatti che raccontano l’evoluzione di un incontro/percorso che Barbara ha montato in una mostra che è stata selezionata per il Festival Internazionale L’Eredità delle Donne con la direzione artistica di Serena Dandini e in esposizione oggi 23 settembre – 11.00/20.00 – presso l’Atelier di Elena Ghisellini in via della Vigna Nuova,16 a Firenze.

Fino a qualche giorno fa avevo visto solo questo  scatto, bellissimo, di metà percorso che ho immediatamente utilizzato per questo sito e per i profili social.

Una fotografia che ha ricevuto subito moltissimi consensi e commenti positivi ma eravamo solo a metà della consapevolezza.

Purtroppo non riesco ad andare a Firenze a vedere tutti gli scatti fatti a me e alle altre quattro compagne di cammino ma ho la gioia di avere nel mio computer la fotografia finale, quella della luce riscoperta che trovate, da questo momento in poi in questo sito e nei miei profili social.

Questa sono io, grazie Barbara per avermelo ricordato!