Il manifesto della razza è un documento che venne pubblicato sul Giornale d’Italia in forma anonima esattamente 40 anni fa, il 14 luglio 1938. Successivamente, il 5 agosto, venne pubblicato sul primo numero della rivista La difesa della razza corredato dalla firma di diecci studiosi fascisti che sotto l’egida del Ministero della Cultura Popolare fissano le basi del razzismo fascista. (*)

Questo documento, in realtà, sarebbe stato scritto in gran parte da Mussolini stando a quanto scrive in proposito sul suo diario Galeazzo Ciano “Il Duce mi annuncia la pubblicazione da parte del Giornale d’Italia di uno statement sulle questioni della razza. Figura scritto da un gruppo di studiosi, sotto l’egida del Ministero della Cultura Popolare. Mi dice che in realtà l’ha quasi completamente redatto lui:”

Emblematici sono i titoli dei diversi punti del manifesto:

  1. Le razze umane esistono
  2. Esistono grandi razze e piccole razze
  3. Il concetto di razza è concetto puramente biologico
  4. La popolazione dell’Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà è ariana
  5. È una legenda l’apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici
  6. Esiste ormai una pura “razza italiana”
  7. È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti
  8. È necessario fare una netta distinzione tra i mediterranei d’Europa (occidentali) da una parte e gli orientali e africani dall’altra
  9. Gli ebrei non appartengono alla razza italiana
  10. I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo

Il testo completo del documento è facilmente reperibile sul web così come è facile confutare le fondamenta dello stesso per cui il concetto di razza è concetto puramente biologico guardando alle scoperte sul DNA e questo video

Dopo la seconda guerra, otto anni dopo il Il manifesto della razza, entrò in vigore, il 1° gennaio 1948, la Costituzione Italiana della quale ricordiamo, per l’occasione alcune parti:

Articolo 3

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davati alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Articolo 10

“…Lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge…”

XII norma finale e transitoria

“È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista….”

Questa è la storia che dobbiamo conoscere per farne tesoro e non ricadere negli stessi errori.

 

 

(*) I termini in corsivo sono presi dal documento on cui è stato reso pubblico il documento e dimostrano inconfutabilmente che fascismo = razzismo.