Ho accettato un incarico come docente esperta che non mi porterà alcun guadagno perché a fronte di 12 ore in aula (a € 35 lordi ciascuna) ne trascorrerò 6 in auto (se non ci sono intoppi) per percorrere un totale di 420 km in buona parte di autostrada e, quindi, con il pagamebto di un pedaggio.

Si tratta di due classi terze di un istituto professionale, solo maschi che a giugno dovrebbero (il condizionale è d’obbligo visto il profitto) conseguire la qualifica. Molti di loro già bocciati in passato e tutti che hanno “scelto” lquesta scuola perché “si studia poco e si fa molta pratica”.

Siccome i corsi sono finanziati FSE sono state previste le “misure di accompagnamento” tra cui ci sono le sei ore sulle… pari opportunità…

Abbiamo preso il discorso alla larga e, nella prima lezione, abbiamo parlato di discriminazione, uguaglanza e pari opportunità e la maggior parte dei ragazzi ha partecipato convintamente e costruttivamente alle riflessioni che ho proposto loro e mi hanno anche piacevolmente stupito.

Alla mia domanda “secondo voi perché si discrimina” la loro risposta è stata “si discrimina per ignoranza” e questo mi ha consetito di fare con loro molte riflessioni costruttive utilizzando come riferimento le loro vite e avvenimenti accaduti in classe con i docenti curiculari.

Mentre circolano sull web notizie e video di studenti violenti ed aggressivi nei confronti sia di loro colleghi che dei professori oggi, nella mia città, un insegnante (vice preside in aggiunta) utilizza i social per festeggiare il 129° compleanno di Hitler…

Mi domando “Chi insegna cotanta violenza ai giovani?” diffidiamo anche di alcuni insegnanti!

Io credo in un’altro tipo di educazione, quella che passa per l’esempio e per la condivisione di esperienze.

Io credo nella missione dell’insegnamento che, puroppo, non muove tutti gli insegnanti.

Io credo nella forza delle parole!

Inauguro, così, i post su questa mia nuova avventura, qui su www.paolapetrucci.com