Le Consigliere di Parità sono Pubblici Ufficiali previsti e disciplinati dal Codice delle Pari Opportunità, D.Lgs. n. 198 del 2006 e successive modifiche ed integrazioni, il cui ruolo è finalizzato ad intraprendere ogni utile iniziativa, nell’ambito delle competenze dello Stato, ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e della promozione di pari opportunità per donne e uomini nel lavoro.

Ieri, dopo la condivisione alle componenti della Commissione Pari Opporunità della Provincia, di cui sono per il ruolo componente di diritto, del comunicato/appello della vicesindaca Donatella Ferretti sulla vicenda legata allo screeening per il carcinoma al collo dell’utero nell’Area Vasta 5 ho provveduto a verificare la situazione e, in tarda serata, ho diramato ai media la comunicazzione che segue:

Quale Consigliera di Parità per la Provincia di Ascoli Piceno, pubblico ufficiale che interviene nei casi di discriminazione di genere sul lavoro, ho appreso dalla vicesindaca di Ascoli Piceno, Donatella Ferretti, della vicenda legata al servizio di servizio di screening del carcinoma del collo dell’utero presso l’Area Vasta 5:

Come nel mio stile e nel mio obbligo, ho tempestivamente provveduto ad informarmi sia presso la dr.ssa Procaccioli che presso l’Area Vasta 5.

Ho riscontrato che la situazione non risulta essere così com’è stata palesata nel comunicato/appello diramato e proposto alle componenti della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Ascoli Piceno e della quale sono componente di diritto.

Ho potuto infatti verificare che:

  • Non si tratta di riduzione di servizio ma, piuttosto, di una modifica organizzativa dello stesso in ottica di Area Vasta mediante l’utilizzo di strumenti informatici;
  • Non si tratta di un demansionamento della dr.ssa Procaccioli ma, piuttosto, di una riduzione dei carichi di lavoro sollevandola dalle attività di segreteria che sono solitamente attribuite ad altri profili professionali;

Il servizio in questione, così come per le altre attività di screening è stato accorpato sotto un’unica direzione per consentire uniformità di servizi tra le due ex aree territoriali di Ascoli piceno e di San benedetto del Tronto.

Da ciò che appare e dalla corrispondenza intercorsa tra la dr.ssa Procaccioli e gli organi aziendali fin dal 10 gennaio scorso ho potuto evidenziare, come spesso accade in questi casi, una difficoltà relazionale tra l’Azienda e la lavoratrice che sono però certa sarà sanata con una risposta puntuale della Direzione all’ultima richiesta scritta della dr.ssa Procaccioli.

Ritengo, con il mio intervento, di aver chiarito le dinamiche e, quale parte terza, aver ridimensionato eventuali allarmismi che non trovano oggettive motivazioni.

Resto a disposizione per quanto concerne il mio ruolo