Sono reduce da una bella ed intensa giornata, quella di ieri 5 maggio 2017 ad Ascoli Piceno in cui ho avuto l’onore d’introdurre e moderare il seminario DISCRIMINAZIONI DI GENERE: violenza, lavoro e diritti, mass media, femminismi, emergenza laicità e autodeterminazione oltre i generi voluto dalla rete (ormai possiamo cominciare a definirla così) #50sfumaturedigenere che è stata voluta da 25 associazioni nazionali/regionali/locali sostenute da 9 istituzioni patrocinanti.

Sono compiaciuta della scorrevolezza dell’evento e del perfetto sincronismo degli interventi qual risposta ad una progettazione attenta e mirata che è stata opera di quanti, Associazioni e liber* cittadin* che propongono informazione/formazione/cultura di ottimo livello.

Ho esordito con una provocazione: gli scranni della Sala della Ragione del Palazzo dei Capitani del Popolo di Ascoli Piceno, dove si svolge il Consiglio comunale, non sono forniti di spazi idonei per le borse delle donne mentre, invece, in ogni Chiesa si trovano appositi ganci.. è un segno evidente su quali si ritiene siano i posti da far frequentare alle donne…

Ho veramente apprezzato tutti gli interventi, a partire dai saluti dell’assessora alle Pari Opportunità della Regione Marche Manuela Bora che ha voluto essere comunque presente con un videomessaggio e di Rita Forlini che ha parlato per l’ANPI e per l’ISML – Istituto provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche e dell’età storia contemporanea.

Diana Capriotti dell’associazione Aradia aps ha illustrato come l’educazione alle differenze (ossia il contrario di quanti paventano lo spauracchio di strane teorie) è il vero strumento da utilizzare per prevenire la violenza di genere. Ha offerto esempi concreti evidenziando come i bambini e le bambine siano pronti a ricevere ed interpretare coerentemente ciò che hanno intorno.

Ma, come ha ben evidenziato Paola Giovannozzi, Segretaria Generale CGIL Ascoli Piceno, nei luoghi gi lavoro – complici i 13 anni di crisi – si perpetrano ricatti, soprusi e violenze di molteplice natura contro cui è difficile combattere perché ci sono muri da abbattere e collaborazioni, con le associazioni datoriali, difficili da costruire.

Ma ci sono donne che investono, investono nella cultura e per di più di genere come Monica Martinelli, fondatrice della Casa Editrice Settenove, un’eccellenza nazionale nata a Cagli (PU) e specializzata in editoria per l’infanzia e nella saggistica sul genere e che è ospitata durante i seminari.

Come ci ha ricordato Graziella Priulla, Saggista, Sociologa, già docente di Sociologia all’Università di Catania, le nostre parole sono manifesto del nostro pensare e, nel contempo, lo plasmano e lo condizionano.

Ci occupiamo della salute del corpo guardando alla qualità di cibo, acqua e aria che respiriamo ma non prestiamo attenzione alla salute del cervello che si ciba di parole che, usate male, diventano tossiche, sono veri proiettili deflagranti. La violenza verbale genera violenza.

La testimonianza della violenza subita dalle donne e dei percordi all’interno dei Centri Antiviolenza è stata portata da Laura Gaspari, coordinatrice del Centro Antiviolenza Donna con Te che attivo ad Ascoli Piceno e a San Benedetto del Tronto e che è gestito dall’associazione On the road onlus.

Purtroppo, per problemi di salute, non è stata presente la giornalista e blogger de il Fatto Quotidiano, Eretica alias Isabella Gerini, che avrebbe sovuto affrontare il tema dell’autodeterminazione femminile.

Abbiamo, così, anticipato un intervento in programma per il prossimo seminario (mercoledì 17 maggio stesso luogo e stesso orario) e che crea il filo rosso di collegamento perché alla base di ogni percorso di futuro e di libertà ci sono le radici rappresentate dalla famiglia – in ogni sua accezione – e dalla sua solidità.

Lo ha testimoniato Maria Cristina Mochi, Presidente AGEDO Marche con la sua esperienza di “mamma due volte” rinata grazie al coming out del figlio Valerio.

Ne ha parlato con il cuore in mano trasmettendo una forte emozione tale da farmi proporre di passare direttamente ad un altro momento profondo ed emozionante.

L’attrice Elisa Angelini ci ha proposto dei brani da: “Lo stupro”, di Franca Rame in modo profondo, coinvolgente ed emozionante lasciandoci silenziosi e frastornati nella consapevolezza che è solo seminando che si può raccogliere ed a noi il compito di ben seminare.

Per quanti volessero ecco il link alla registrazione integrale degli interventi.