Ogni anno la liturgia pasquale di ripete con il le celebrazioni del triduo e la sospensione, il silenzio, del sabato che precede la festa.
Sono 24 ore scarse di sospensione e di silenzio…
Ma quale sospensione? Quale silenzio?
Abbiamo perso la capacità di fermarci a riflettere ed ancora meno in un periodo come questo in cui le giornate sembrano susseguirsi sempre uguali costruite sull’incertezza e senza prospettive.
Un silenzio da cui cerchiamo di scappare riempiendoci di discorsi inutili e dedicandoci alla polemica amara di chi giudica ed emette sentenze.
Durante questa giornata ho fatto silenzio…parlando…
Ho parlato con persone amiche con le quali ogni volta che parli a loro stai, in realtà, parlando a te stessa e ricordando comportamenti ed attenzioni da tenere e proteggere.
Ho parlato perché sapevo esattamente quello che volevo e dovevo dire, perché ho rifuggito il silenzio dell’incertezza e dell’indecisione.
È stato un silenzio non silente e corroborante e di forte carica per ripartire con slancio domani.
Anche il clima esterno mi è venuto in aiuto con il cielo grigio e la pioggia che ti fanno assaporare il bello di vivere la casa e la famiglia.
Un’occasione per far risuonare dentro di me, come un mantra, la convinzione che dipende da me augurandomi che questa mia convinzione risuoni anche in chi mi è vicino e in chi mi sta leggendo per costruire un consapevole e corale dipende da noi che potrà trasformare il presente nel futuro che vogliamo.
Buona ripartenza, buon risveglio, buona Pasqua o comunque tu voglia chiamare la giornata e l’esperienza di domani!