Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Senza prescindere da questo inviolabile principio sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana dobbiamo avere la convinzione di sostenere che siamo tutti diversi e che questa è la vera ricchezza dell’umanità.

La diversità va vissuta, appunto, come ricchezza e non nella sua stereotipata accezione negativa a cui ci porta il nostro modo di porre il concetto nel linguaggio corrente quando, per definire la diversità cerchiamo di fissare un termine di paragone ed omologare una normalità.

Basterebbe imparare a non scegliere il termine di paragone, basterebbe imparare a non definire la normalità e, piuttosto, a cogliere l’essenza positiva della diversità.

La diversità è fatta di eccellenze, di peculiarità che ci contraddistinguono e che ci rendono unici, complementari ad altri, capaci di stupire e di cambiare il mondo.

Credo in un mondo senza paragoni, in cui ciascuno vale per la sua eccezionalità ed in cui il concetto di normalità si riferisce esclusivamente alla norma generale che ci regola, al diritto di uguaglianza sancito dalla Carta Costituzionale.

Dopo una settimana dalla rivolzione della Pasqua voglio augurare a tutti di essere straordinari!