Come ha ben detto il vicepresidente di Agedo Marche Luca Perilli che ha magistralmente moderato il primo seminario di #50sfumaturedigenere che si è svolto ieri, 21 aprile 2017, presso la Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani del Popolo di Ascoli Piceno, abbiamo “fissato i fondamentali”. Questo primo incontro è servito per chiarire il punto di partenza, fare chiarezza sulla storia, la scienza e le terminologie che sono alla base del parlare, con proprietà e compiutamente, di tematiche di genere.

In apertura Valentina Bellini vicepresidente della Provincia di Ascoli Piceno ha portato i saluti dell’Amministrazione ribadendo che il nostro territorio ha bisogno di iniziative come questa che rimette al centro il confronto e approfondimento su temi fondanti la vita di ognuno/a di noi. Perché trattiamo del diritto di ciascuno/a di realizzare a pieno il progetto su se stessi/e su ciò che vuole essere. E non sarà banale in questi incontri ribadire una verità che dovrebbe essere scontata: che l’estensione dei diritti civili a tutti non solo non sottrae niente a nessuno ma ampia i diritti e la libertà di tutti/e. Per questi motivi era naturale e normale che un’amministrazione territoriale desse il patrocinio e sostenesse tanti e tante cittadini/e che hanno dato vita dal basso a un’iniziativa di così alto livello culturale e sociale.

La prima relazione è stata quella di Monia Andreani Docente di Teorie dei Diritti Umani, Università per Stranieri di Perugia che ha fatto un’appassionata ricostruzione storica sugli Studi di genere nell’ultimo trentennio in Italia dando chiarimenti sull’utilizzo del termine “gender” con la traduzione in genere che, in italiano, assume significati e connotazioni diverse e, pertanto, per affroontare seriameente tali tematiche occorre imparare a fare le corrette distinzioni terminologiche oltre che storiche.

A seguire Marco Silvaggi psicologo e sessuologo clinico, ECPS (EFS-ESSM Certificate Psycho-Sexologist) Istituto Sessuologia Clinica Roma che, partendo dagli sviluppi e dalle dinamiche sociali che hanno portato agli attuali scenari sociologici si è soffermato sulle nuove sfide culturali che ci attendono. Ha esplicitato il concetto d’identità sessuale che consente di comprendere le variabilità sessuali presenti nella società. Concludendo si è soffermato sulla necessità di fare educazione sessuale così come anche indicato nelle linee guida dell’OMS.

Ultimo intervento a cura di Laura Olimpi medico pediatra, presidente dell’ Aied Ascoli Piceno e promotrice del progetto Nati per Leggere che ha portato il punto di vista della comunità medico-scientifica sul tema delle famiglie omogenitoriali. Ha confermato che, da decenni, la stragrande maggioranza delle società scientifiche di psicologi psichiatri e pediatri sia italiani che internazionali dicono che i gay e le lesbiche possono essere ottimi genitori e i figli nati in famiglie omogenitoriali hanno uno sviluppo pari o migliore di quelli nati in famiglie con genitori etero.

Ne è seguito un ampio, variegato ed esaustivo dibattito con interventi dal pubblico.

Durante il pomeriggio sono stati anche proposti interessanti spunti di riflessione con letture a cura di Matteo Petrucci attore teatrale e Laura Capriotti presidente di Aradia Aps tratte da “Una patatina nello zucchero” di Bennet, “Sei come sei” di Melania Mazzucco (Einaudi editore) e “Storia di Giulia che aveva un’ombra da bambino” (Settenove editore).